Le prove non distruttive (PND) sono il complesso di esami, prove e rilievi condotti utilizzando metodi che non alterano il materiale e non richiedono la distruzione o l'asportazione di campioni della struttura in esame. Essi sono finalizzati alla ricerca e identificazione di difetti della struttura stessa.
Le metodologie non distruttive presentano diversi vantaggi quali il poter operare all'interno degli edifici senza necessariamente sospendere le normali attività, limitando dunque al minimo i disagi per gli occupanti; evitare traumi ulteriori a strutture già compromesse, limitando il numero dei saggi distruttivi ai punti realmente rappresentativi per la formulazione del quadro diagnostico generale.
La termografia è una tecnica diagnostica assolutamente non distruttiva che, misurando la radiazione infrarossa emessa da un corpo, è in grado di determinarne la temperatura superficiale, attraverso una scala di falsi colori.
La mappatura della temperatura superficiale è un'informazione fondamentale per poter valutare lo stato di conservazione dei materiali
La termografia può dunque essere utilizzata in qualsiasi processo, sia edilizio che industriale, dove vi sia un cambiamento di temperatura.
L'indagine termografica rappresenta una fase necessaria per gli interventi su edifici esistenti per poter guidare tutti i passi successivi della riqualificazione dell'edificio stesso.
L'endoscopia è un accertamento diagnostico minimamente distruttivo.
Gli endoscopi sono strumenti ottici o elettronici progettati per raggiungere cavità inaccessibili tramite l'osservazione diretta, sono appositamente realizzati con diametri molto piccoli, da qualche centimetro a pochi millimetri, si possono distinguere in ottico meccanici o elettrici.
Di norma all'oculare dell'endoscopio sono sempre applicate delle macchine fotografiche o dei dispositivi in grado di registrare le immagini su nastro o supporto magnetico.
Gli endoscopi sono molto utili per le verifiche nel corso delle indagini non distruttive in quanto le ridotte dimensioni dello strumento permettono di inserirlo in pertugi e fessurazioni di spessore quasi infinitesimo. E' possibile verificare, mediante fori di esiguo spessore, condutture, camini, impianti, strutture nascoste, intercapedini, teste di travi, appoggi di solai ecc.
Si tratta di un tecniche diagnostiche non distruttive, utilizzate nell'ambito della conoscenza delle tecnologie costruttive utilizzate e nell'individuazione dell'umidità.
Consistono nel misurare ed analizzare le caratteristiche di propagazione delle onde elastiche con cui vengono sollecitati gli elementi architettonici.
Le onde vengono riflesse e rifratte in relazione alla discontinuità che incontrano nel loro tragitto; il tempo impiegato per percorrere tale tragitto permette di individuare la profondità del piano di discontinuità.
In questo modo, quindi, è possibile individuare la presenza di discontinuità dei materiali, la presenza di inclusioni e di umidità nelle murature.
Si tratta di una tecnica diagnostica non distruttiva, utilizzata nel campo strutturale e di analisi dei materiali e delle tecnologie.
Tale tecnica consiste nella rivelazione di materiali ferromagnetici nella muratura.
Si utilizzano degli apparecchi che rivelano materiali ferrosi in quanto modifica il campo magnetico generato da una bobina. L'operatore che impugna la bobina e la passa sulla parete interessata fino a che non avverte una variazione del campo magnetico. Tali strumenti sonjo in grado di individuare anche la profondità a cui l'oggetto ferroso si trova nella muratura.
Lo strumento è nato per il rilievo delle gabbie metalliche delle armature dei pilastri e delle travi; oggi l'uso si è esteso anche alle diagnosi di componenti ferrosi nelle murature o in orditure lignee.
Sono prove finalizzate ad accertare, con una stima speditiva, la resistenza di elementi strutturali in calcestruzzo, ma anche di muratura, roccia e legno.
Tale stima si basa sulla misura della durezza superficiale del materiale da testare, la quale è rapportata all'indice di rimbalzo dello strumento.
Il valore di rimbalzo, letto su una scala graduata presente sullo strumento e opportunamente corretto in base anche all'angolo di battuta, fornisce un'indicazione orientativa della resistenza del calcestruzzo.
La prova sclerometrica costituisce un ausilio insostituibile per la valutazione speditiva delle proprietà dei materiali in esercizio